lunedì

Storie di un esodo italiano



Sabato 31 Gennaio si è svolta a Gonzaga, nella provincia mantovana, un importante conferenza intitolata "Storie di un esodo italiano" intento a far luce sui fatti avvenuti sul confine occidentale italiano durante e dopo il secondo conflitto mondiale.
La conferenza è stata organizzata dalle associazioni mantovane Extrema Ratio e Pensiero e Tradizione con la partecipazione del centro studi e ricerche  Silentes Loquimur di Trieste.
Grande è stata l'adesione alla conferenza, tanto che alcuni partecipanti sono dovuti rimanere in piedi per il numero inaspettato di presenze.
Dopo che tutti i presenti hanno preso posto nella sala, la conferenza ha avuto inizio con un filmato toccante in cui sono state ricordate tutte le foibe esistenti e le varie zone dove partigiani slavi commisero atrocità contro l'umanità.
In seguito i relatori, tra cui il dottor Bruno Vajente e l'esule Giovanni Badalucco, hanno incalzato i presenti con racconti e testimonianze avvenute in prima persona in quel periodo storico e le difficoltà avute da loro stessi o da altri per ritrovare la normalità in luoghi a loro sconosciuti. Infatti, proprio l'ospite Giovanni Badalucco, insieme alla sua famiglia, a 18 anni decise di abbandonare la propria terra natia a causa delle situazioni che si vennero a creare. 

Infine il ricercatore Bruno Vajente ha ricostruito il clima e le vicende che hanno portato all'esodo di 350 mila italiani e approfondito tutti i temi trattati nella conferenza e le diverse situazioni paradossali esistenti, come il fatto che circa 500 boia assassini delle foibe percepiscono ancora oggi la pensione italiana.
Ammirevoli le conclusioni della professoressa Barbara Spadini sulla situazione odierna e sulla mancata memoria storica di questo argomento, ancora insufficiente, e sul nullo sforzo politico-istituzionale dei rappresentanti dello stato.


"Siamo giunti al dunque. La foiba è là, sotto di me, la luna ne rischiara una parte esposta alla sua luce. Un'altra, invece, è completamente oscura, non si riesce neppure a scorgerne il fondo.
Siamo arrivati! L'alt intimato dalla guardia mi dice che in quel posto verrà messa fine alla nostra vita".

            Graziano Udovisi 
(Pola 1925-Reggio Emilia 2010)
da "Foibe l'ultimo testimone"







Nessun commento:

Posta un commento