giovedì

Extrema Ratio Mantova ricorda i fratelli Govoni

Il 2 novembre in tutta Italia si celebra la commemorazione dei defunti. Anche noi, non volendo trascurare questa tradizione, abbiamo deciso di porre omaggio a una delle vicende più drammatiche della seconda guerra mondiale.
Così una nostra delegazione si è recata nel cimitero di Pieve di Cento, nella provincia di Bologna, per onorare i sette fratelli Govoni barbaramente uccisi da vili partigiani.


                                                                                Tutto ebbe inizio l'11 maggio 1945, quando dei partigiani della Brigata garibaldina "Paolo" fecero irruzione nella casa dei Govoni e catturarono 7 degli 8  fratelli: Dino, Marino, Emo, Giuseppe, Augusto e Primo, tutti contadini o falegnami.Non risparmiarono nemmeno la ventenne Ida: la sequestrarono mentre allattava la figlia. 
Soltanto Dino e Marino militarono nella R.S.I.. Il primo come legionario e il secondo come brigadiere della Gnr e nessuno dei due fu imputabile di atti criminosi.


Una volta prelevati, i sette fratelli vennero condotti in un podere nel vicino Argelato. 
Dapprima alla spicciolata, poi sempre più numerosi arrivarono altri comunisti alla casa colonica di Emilio Grazia. Per ore nello stanzone dove erano rinchiusi tutti i prigionieri subirono un bestiale linciaggio:pugni, calci e colpi di bastone.Furono seviziati, e coloro che non morirono per le torture furono strangolati. Nessuna delle vittime morì per arma da fuoco.
I beni trovati in possesso degli uccisi, come accertato dalla magistratura, furono spartiti tra i partigiani
I corpi furono poi sepolti poco distante in una fossa anticarro. La ferrea legge dell'omertà dei partigiani comunisti impedì che si potessero conoscere i nomi delle decine di persone che seviziarono i fratelli Govoni. Dopo molti anni dai fatti, quando furono scoperti i corpi, si accertò che quasi tutte le ossa degli uccisi presentavano fratture ed incrinature.


Una volta arrivati al cimitero della piccola cittadina abbiamo collocato 7 rose a rappresentare le 7 giovani vite recise dall'odio partigiano. Fieri del lavoro fatto alleghiamo le foto della giornata .
                                                  



E NOI SIAMO ANCORA QUI PER RICORDARE
E NOI SIAMO ANCORA QUI PER CHI VUOL DIMENTICARE
PER MILLE E MILLE ANNI!

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